DESCRIZIONE
Il dipinto venne commissionato dal sacerdote Agostino Boldini, per celebrare l’apparizione nel 1421 del santo a Tolotto da Stezzano.
Successivamente fu donato alla parrocchia di Romano di Lombardia da Carlo Boldini, erede di Agostino, in occasione dell’apparizione del Santo nel 1701 a Romano di Lombardia, in difesa della città dalle truppe di Eugenio di Savoia.
L’opera dapprima esposta in occasione della ricorrenza di S. Defendente, viene in seguito a far parte della collezione permanente del Museo.
In primo piano a cavallo il principe Eugenio, tra le truppe, si toglie il cappello in segno di rispetto volgendosi verso il Santo che, in secondo piano, posto davanti alla chiesa a lui dedicata – e che ancora oggi ne conserva le reliquie -, appare immerso in un alone di luce. S. Defendente stringe nella mano destra un bastone, distintivo del Santo e simbolo del potere militare – egli infatti era legionario dell’Impero Romano -; nella mano sinistra invece la palma dei santi martiri del Cristianesimo. Sullo sfondo, sono visibili Porta Brescia, ingresso alla città e i campanili simboli delle confraternite – della Trinità, del Sacramento e del Rosario – allora presenti a Romano di Lombardia.
I colori, prevalentemente caldi, si contrappongono allo sfondo azzurro e al colore scuro dell’uniforme del principe Eugenio. L’elemento chiaroscurale è dato dalla contrazione della muscolatura dei cavalli, dalle truppe e dagli edifici. La luce proviene dallo sfondo ed illumina maggiormente la parte sinistra del quadro.
Il dipinto non è rappresentato perfettamente simmetrico, in quanto il santo pur trovandosi al centro, i soldati e i loro cavalli invece sono maggiormente concentrati nella parte sinistra, rappresentati come punto più dinamico dell’opera dato il loro movimento.
Il presunto autore del quadro visse durante l’età barocca, il suo vissuto viene riportato all’interno dell’opera nel movimento, nella vivacità della scena.
DATA | Primi anni del Settecento |
TECNICA | Olio su tela |
DIMENSIONE | Altezza: 141,5cm
Larghezza: 217,5cm |
AUTORE
L’identità dell’autore dell’opera è tutt’ora oggetto di indagine. Probabilmente si crede che l’autore possa essere Francesco Simonini.
BIOGRAFIA
Francesco Antonio Simonini fu un pittore nato a Parma nel 1686. Dipinse soprattutto scene di battaglia, caratterizzate da effetti di vivacità e movimento, e colori schiariti, in stile Barocco. Si trasferì successivamente a Bologna, dove fondò una scuola, e acquisì ulteriore popolarità. Negli ultimi anni si trasferì a Venezia, dove fu ispirato dalla scuola veneziana. Morì presumibilmente nel 1753. Il suo stile pittorico è dato da pennellate rapide, colori vivaci e dalla tendenza a realizzare figure dinamiche e allungate.